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L’Automobile Club Massa Carrara

ACI Carrara + ACI Massa = Automobile Club Massa Carrara

1925 La prima gara: l’Automobile Club di Massa e quello di Carrara lavorano insieme.

L’evento centrale, il 22/11/1925, che apre la stagione sportiva anche in provincia è il “Primo Circuito Automobilistico Apuano”, una gara organizzata di concerto dagli Automobile Club di Carrara e Massa, dotata di ricchi premi.

Il giornale di Carrara, nella rubrica “la settimana sportiva”, che ospitava in genere articoli dedicati al “football” ed alle bocce, porta ora, in due articoli susseguenti le notizie, le norme, i premi, e le prime importanti adesioni all’evento, da cui trabocca l’entusiasmo per la novità.
Il tracciato Carrara-Massa-Avenza-Carrara, di 20 km e 200 mt doveva essere percorso dalle auto divise nelle due categorie: da corsa e turismo. Le auto da corsa dovevano percorrerlo 8 volte e quelle da turismo 4. La partenza e l’arrivo erano posti sul Viale XX Settembre all’altezza della località Sant’Antonio. 
Curiosa la raccolta dei fondi per effettuare la manifestazione: è necessaria l’adesione delle grosse e piccole borse, del denaro, molto denaro, che non dovrà essere lesinato dal commercio e dalla possidenza locale. Verranno fatte circolare delle schede di sottoscrizione e confidiamo che nelle stesse abbonderanno le offerte di 1.000 e 500 lire… come scrive l’Indipendente.
L’attenzione all’evento ed i dettagli tecnici sono acutissimi: comode tribune con tutti i servizi di segnalazione e rifornimento necessari al perfetto svolgimento della gara… verranno inoltre sopraelevate tutte o quasi le curve del circuito per permettere forti velocità e per dare ai piloti che parteciperanno alla gara maggiore sicurezza.
Il primo premio era di ben 2000 lire, una cifra davvero significativa nel 1925! Presente il regime con la medaglia d’oro dono di S.E. l’Onorevole Mussolini per il giro più veloce. Sfilano, tra gli iscritti, possessori di Lancia Lambda, Bugatti, Chiribiri: nomi mitici per il collezionismo automobilistico.
Sempre l’Indipendente, il giorno prima dell’evento, scriveva che gli Automobile Club ringraziavano tutti i cittadini che avevano contribuito di borsa o di persona e auspicava che il giorno successivo Massa tutta sia a rendere omaggio ai valorosi guidatori che in cortese contesa con gli avversari ma in lotta tremenda col tempo e collo spazio, con la morte, porteranno verso il traguardo come un turbine i loro frementi corsieri. I romani lottavano nel circo con le quadriglie dorate –tenendo in pugno saldo le redini dei focosi puledri ed erano ludi di forza, coraggio, di ardir; non è forse coraggio, ardire, portare con polso fermo a velocità che stordiscono ordigni d’acciaio dall’ingegno creati, col lavoro costruiti, dal volere dominati, guidati? Era virile coraggio quello, è virile coraggio e ardimento questo.

La storia dei due Automobile Club autonomi esistenti a sette chilometri di distanza l’uno dall’altro durò poco; siamo nell’ottobre del 1927 e l’ACI, diventato Ente Morale, si vede affidare la gestione del Pubblico Registro Automobilistico; l’Automobile Club diventa provinciale, la sede unica rimane quella di Massa e il suo primo presidente il Dr. Mario Falorni.
A quei tempi il nostro club aveva dimensioni minuscole, se raffrontate alle attuali, ma consistenti se si pensa allo scarsissimo traffico dell’epoca. Secondo quanto riferitoci dal Conte Carlo Colombini, uno dei pionieri della guida nella nostra provincia, inizialmente l’ACI apuano contava tra i 25 e i 30 iscritti; le auto private circolanti in provincia erano appena 258, da pochissimo tempo più numerose rispetto alle 230 motociclette esistenti. Per gestire questa ridottissima attività due persone erano più che sufficienti: e così primo Direttore dell’Automobile Club in provincia divenne Amleto Notari, un livornese trapiantato appositamente a Massa, mentre come impiegata venne assunta sua figlia Fosca, destinata a rimanere in servizio fino all’8 febbraio 1968!
Secondo quanto riferisce "Il Popolo Apuano", l’inaugurazione della sede di quello che veniva allora definito un "circolo sportivo" avvenne nell’agosto del 1927 alla presenza del podestà Bellugi. Il periodico locale ricorda come le autorità "furono ricevute dal Presidente Dott. Falorni e da tutti i membri di quel circolo sportivo, ed intima e cordiale cerimonia, dopo la parola augurale del Dott. Dario Orlandi e del Podestà Cav. Bellugi, venne dichiarata inaugurata la nuova sede sociale".
Una sede forse ritenuta poco decorosa, visto che dopo appena un anno l’ACI si trasferì in Piazza Aranci, più o meno all’altezza dell’attuale Banca Toscana, in un appartamento al primo piano che Fosca Notari ricorda non tanto per le dimensioni, comunque modeste, quanto per l’eleganza che ne caratterizzava gli interni, decorati con stucchi e stoffe.

La prima gara organizzata dall’Automobile Club Massa Carrara si corse il I novembre lungo il tracciato del Viale Litoraneo con in gara le auto più avanzate dell’epoca, come la Bugatti e la Fiat 509.
Fu con questa gara che il grande Clemente Biondetti, re degli stradisti, iniziò proprio sul nostro territorio la sua folgorante carriera agonistica. Pilota di grande temperamento si aggiudicò venti gare di forte rilievo, tra cui ben quattro edizioni della MilleMiglia, di cui tre consecutivamente nell’immediato Dopoguerra. Nella categoria 1100 vinse proprio Clemente Biondetti, davanti a Mario Boggi e Mario Forti.
Vincitore assoluto fu Alberto Vicoli su Bugatti, che percorse anche il giro più veloce alla media, allora davvero notevole, di 103 km/h. Per garantire maggior sicurezza e spettacolarità alla gara spesso le curve venivano sopraelevate.

Siamo nel 1928 e comincia l’espansione del nostro Club: le autovetture ad uso privato circolanti diventano 384. Nel 1930, prima che comincino a farsi sentire gli effetti della "grande crisi", diventeranno 532. L’ACI nomina anche tre corrispondenti legali per le cause automobilistiche: sono l’Avv. Prof. Vico Fiaschi, con studio a Carrara in Via Roma 20, l’Avv. Tommaso Perfetti, con studio a Massa in Via Ponte Moro 3, e l’Avv. Prof. Gino Cecchieri, con studio a Massa in Via Vittorio Emanuele 8. Dal 1926 al 1932 il numero delle autovetture a livello nazionale aumenta del 156%, passando da 33.112 a 84.836, il numero dei Soci si incrementa addirittura del 416%, salendo dagli 8.864 Soci del 1926 ai 45.770 del 1932. L’ACI rappresenta oltre la metà degli automobilisti e vive uno dei momenti di massima espansione.
La nostra provincia non fa eccezione. Lo sparuto gruppo di Soci che, tra la fine del 1925 e l’inizio del 1926, fonda l’ACI a Massa e a Carrara si è allargato a 50 unità alla fine dello stesso anno, per raggiungere quota 72 nel 1927 e 94 nel 1928: i Soci rappresentano in quell’anno il 30% degli automobilisti, ponendo il nostro club al secondo posto percentuale in Toscana dopo Pistoia. Nel 1929 e 1930, anche a causa della crisi economica, il numero di iscritti scende rispettivamente a 87 e 86 Soci, rappresentando pertanto il 24% del parco circolante.
Già si sente l’esigenza di parcheggiare senza problemi, e tra le prime attività del Club da segnalare c’è la nascita di un parcheggio a Marina di Massa nell’allora Piazza Umberto I. L’ACI si ingrandisce e c’è chi si fa pubblicità promettendo sconti ai Soci. La pubblicità riguarda anche gli automobilisti in generale.
L’ACI apuano è particolarmente attivo: non si limita ad organizzare manifestazioni sportive, ma partecipa attivamente a quello che era, all’epoca, lo scopo principale dell’associazione: favorire lo sviluppo dell’automobilismo. Così organizza corsi di guida pratica premilitari, cui partecipano, secondo la testimonianza di Ferruccio Egori, circa 30 allievi l’anno, per i quali viene messo a disposizione un camion Fiat 18 BL: direttore dei corsi è l’Ing. Ugo Bernieri, istruttore Luigi Guidotti che tiene anche corsi di scuola guida per giovani, all’epoca rigorosamente inquadrati nelle organizzazioni fasciste.